Alla maniera... della Divina Commedia
di Filippo Fioravanti


Ahi tristo Catullo, più non ti crucciar
Altri vuol che ’l ciò che è tratto, è tratto.
Luminosi sol brillavan nel tuo amar
Poiché secondo a lei tu fosti fatto.
Amor ti prese tal che per null’altra mai
Quando in loco d’i dolci sospiri
Galeotto fu’l piacere, né v’eran lai!
Nessun niega che ragion v’era ai disiri.
Or lei si niega, e tu medesmo ‘l fai:
Stàttene, e non tener sì tristo modo:
Con guardo alter, più volto non sarai.
Nel ciel ci rivedremo, più non t’odo.
Più non ti bramo, né io più ti chiamo
Ah, amara la tua vita sola in parte.
Anima mal nata, guai a te, ove noi siamo?
Chì proverà piacere nell’amarte?
Per chi Amor ti stringerà, o omo ti avrà?
A chi concederai dolce piacer?
Catullo, nulla speranza di minor pena ti conforterà.